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Angels of Revolution di Aleksey Fedorchenko

di il 31/10/2014
Mi PIACE

L'impatto visivo del film

NON MI PIACE

Un certo avanguardismo di stampo teatrale che stona un po'

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AFORISMA
 

Costruite scuole ed ospedali , ma se le Divinità non sono benevole non serve a nulla.

 

E’ il 1934: la Rivoluzione Russa dilaga nell’immenso ex impero zarista, impregnando col suo ardore ogni zona, anche la più remota; rimangono delle sacche di resistenza però ed in particolare due comunità ,quella degli Ostachi e dei Nenci, fieri popoli che abitano la tundra, che vivono seguendo le leggi delle loro tradizioni millenarie e che non mostrano alcuna intenzione di soggiogarsi al potere dei Soviet.
Le autorità decidono di mandare sul posto una compagnia di artisti, capeggiata dalla fervente rivoluzionaria Polina, eroina sovietica, con lo scopo di sottomettere con le buone, attraverso una manovra prevalentemente culturale, la recalcitrante popolazione che vive sul fiume Ob.
Il manipolo di arditi prende sede nel villaggio di Kazym dove vengono costruite una scuola, un ospedale, un museo e un ambulatorio veterinario: nulla da fare, la popolazione autoctona rifiuta ogni forma di cultura diversa dalla propria incentrata sullo sciamanesimo e su divinità severe e guarda i colonizzatori con diffidenza.
Nonostante il tentativo basato sulla forza della cultura e non su quella delle armi, è la potenza delle tradizioni e del legame ancestrale con la terra ad avere il sopravvento, fino al finale che ci proietta nella Kazym odierna ormai circondata da fabbriche moderne e dove vive ancora la prima nata tra gli Ostachi sovietici, opera di quei pionieri di 80 anni prima.

Proseguendo il suo percorso a metà strada tra il racconto fantastico e lo studio etnologico, Aleksey Fedorchenko, insignito per l’occasione del Marco Aurelio del Futuro dal Festival del Cinema di Roma, dirige Angels of Revolution, una opera dalla forza prorompente che si erge anch’essa , come fu due anni orsono sempre a Roma con Celestial Wives of the Meadows Mari, a monumentale esempio di cinema che scruta le realtà più nascoste dell’ex Impero Sovietico; il confronto, prima di tutto culturale, tra gli inviati dalle autorità deputati alla colonizzazione e le tradizioni, la religione, le divinità che abitano i laghi e i severi sciamani degli Ostechi e dei Nenci, regala grandi momenti di cinema attraverso atmosfere che si agitano sempre tra il gioco teatrale e l’analisi socio culturale.
La forza visiva poetica che possiede Angels of Revolution è capace di offrire un nutrimento delizioso per gli occhi, i personaggi brillano di luce vivida, le atmosfere sempre al limite tra realtà e sovrannaturale impregnano l’opera di colori e di contrasti spettacolari; peccato solo per un eccessivo avanguardismo di stampo quasi teatrale, troppo votato alla sperimentazione che in alcuni momenti intacca la soavità e la fluidità del racconto.
Angels of Revolution è comunque lavoro solido, diretto con mano ferma e sapiente da Fedorchenko che ammalia e sorprende con uno spiritualismo legato alla terra e alle tradizioni che ribollono di leggende ed usanze singolari; sottotraccia scorre anche una riflessione su quella che è la situazione della odierna Russia, erede di quell’impero prima zarista e poi sovietico che stenta a omogeneizzare le piccole culture locali.
Alla riuscita del film concorrono le buone prove degli attori , soprattutto quella eccellente di Darya Ekamasova nei panni della eroina Polina, attrice dal volto arcigno e dal fisico tosto che già aveva lavorato nelle precedenti pellicole del regista russo.

Angels of Revolution (2014)
Angels of Revolution poster Rating: N/A/10 (N/A votes)
Director: Aleksey Fedorchenko
Writer: Aleksey Fedorchenko, Oleg Loevsky, Denis Osokin
Stars: Konstantin Balakirev, Pavel Basov, Darya Ekamasova, Georghi Iobadze
Runtime: 113 min
Rated: N/A
Genre: Drama
Released: N/A
Plot: N/A
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