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The Dreamers – I sognatori di Bernardo Bertolucci

di il 20/08/2018
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IL MIO VOTO


AFORISMA
 

‘Non sarebbe bello se facessimo una rivoluzione con un libro in mano? Non armi! Libri!’, chiede Theo indirizzato a Matthew, riferendosi ai rivoluzionari cinesi che impugnavano il libro rosso di Mao. ‘Sì, ma hanno tutti lo stesso libro’

 

In Italia una sola cosa è certa: se avessimo tutti lo stesso libro, sarebbe venduto da Mondadori e commentato da Barbara d’Urso a Pomeriggio Cinque. Invece no, viviamo in un Paese meraviglioso e tollerante: ognuno di noi ha un pensiero diverso ed è in grado non solo di accettare quello altrui che capisce, ma anche quello che non capisce. Poi, accettare quello che non si capisce è una caratteristica meravigliosa dell’Italiano dal momento che non capisce un sacco di cose.
Ecco, se non fossimo così aperti e tolleranti, diremmo che ‘The Dreamers’ è un film sul rapporto incestuoso di una coppia di gemelli. Anche se nel film non si parla di alcun rapporto incestuoso, anzi, c’è una storia d’amore tra Matthew e Isabelle (sorella appunto di Theo), ma tutti sappiamo fare due più due e capire il non detto. E per fortuna non siamo una marmaglia che pensa che “la corazzata Kotiomkin (alias Potemkin) è una cagata pazzesca”, così ci possiamo godere di tutti i camei cinematografici presenti nel film, senza sbuffare ed annoiarci, ma cogliendone il sottile erotismo.

Penso di essermi giocato la copertura con l’ultimo periodo.

The dreamers è un film che non soffre del peccato che affligge molti film analoghi, non cede nell’autocompiacimento, non insiste noiosamente sullo stesso tema. Anzi, la ricchezza di temi è sorprendete, quasi Bertolucci abbia voluto sparare in un’unico colpo tutto il non detto delle sue opere precedenti. Ed i temi si intrecciano delicatamente: il politico diventa privato, il privato sfocia nel politico. Allo stesso modo le lingue francese ed inglese si intrecciano nella narrazione in un ricamo che ne impreziosisce la visione (scordatevi quindi di vederlo doppiato!).

Bertolucci ci racconta che, se siamo bravi, possiamo essere in grado accettare la diversità, ma abbracciarla è un altro paio di maniche. Possiamo osservarla dalla finestra: sia questa la rivoluzione in Cina o il rapporto complesso tra Theo e Isabelle.
Spesso, la diversità porta alla violenza, e se non vuoi la violenza devi togliere le armi dalle mani dei violenti e sostituirle con un un libro, lo stesso libro. Questa è la lezione che Matthew si riporterà negli Stati Uniti, al prezzo di perdere l’amore, anzi gli amori, appena trovati a Parigi. Toglie la molotov dalle mani di Theo, gli dice che la violenza è sbagliata, che loro non la praticano. Dà un bacio ad Isabelle ed uno a Theo, ‘noi facciamo questo e non lanciamo molotov conto la polizia’. Ma non c’entra nulla.

Film fortemente raccomandato!

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