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Mistificazioni nel nome della Vanità

di il 29/09/2015
 

Sta avvenendo un fenomeno affascinante ed esotico in questi giorni, che offre spunti di riflessione, e fa pure sorridere, pensate che bella cosa.

Fatto sta che quei burloni del BFI qualche giorno fa stilano una classifica, inserendo questa premessa:

“We asked you to vote for the films you thought we’d missed out from this list. And the winners are…”

Dunque, tutto chiaro no? Hanno chiesto ai lettori di votare i migliori dieci film stranieri che non sono inclusi nella lista ufficiale del BFI

Ecco qui, dunque la lista dei lettori:

  • La Grande bellezza (Paolo Sorrentino, 2013)
  • Blue Is the Warmest Colour (Abdellatif Kechiche, 2013)
  • The Hunt (Thomas Vinterberg, 2012)
  • Amour (Michael Haneke, 2012)
  • Of Gods and Men (Xavier Beauvois, 2010)
  • Rust and Bone (Jacques Audiard, 2012)
  • A Touch of Sin (Jia Zhangke, 2013)
  • Incendies (Denis Villeneuve, 2010)
  • Post Tenebras Lux (Carlos Reygadas, 2012)
  • I Wish (Hirokazu Koreeda, 2011)

Bene, qui sarebbe interessantissimo sapere chi fu il primo che ha riportato la notizia in italiano, mi immagino questo sedicente cultore dell’informazione cinematografica che legge la notizia, e con una serie di grugniti disarticolati tenta di decrittarla nel suo linguaggio primate, fallisce nel tentativo, ma, convinto di averne afferrato il senso, si appresta comunque a scriverla, o meglio, grugnisce in direzione della tastiera nella speranza che essa scriva da sola.
l-alba-del-pianeta-delle-scimmie

Perché la notizia che stanno riportando decine di testate italiane, è questa.

Ora probabilmente la piccola Martina è solo una povera studentella radical chic che, mentre attende disperatamente il ritorno di una nuova Nouvelle Vague, si riguarda i film di Renoir dallo smartphone, gioca a candy crush sul portatile e legge male gli articoli del BFF.

Je Suis Martina.

Ma Martina non è sola, decine di stronzi stanno avallando e riportando una notizia falsa, testate, blog, portali, nessuno verifica le fonti, tutti copiano ed incollano, provare per credere, fate una ricerca su google. E Gambardella intanto si fa grasse risate alla faccia nostra.

Ma se non fosse solo frutto di superficialità? Se fosse intenzionale? In fondo queste sono notizie di carattere culturale, potrebbero pure aver pensato “massì, rendiamo fieri gli Italiani menandogliela ancora con sto film, così poi si pavoneggiano cogli inglesi e coi francesi.” La vanità, il disperatissimo bisogno di dimostrare al mondo che il nostro Cinema sta tornando ai fasti di un tempo, il riconoscimento dell’estero. Forse non tutto il male vien per nuocere, magari è quello che ci serviva, una menzognetta che stimoli la fiducia del popolo, che sosterrà e farà crescere il nostro cinema.

Dunque, per la cronaca, ecco la VERA lista dei dieci migliori film stranieri del BFF (in ordine sparso)

– Tuesday, after Christmas (2010) Radu Muntean

– Poetry (2010) Lee Chang-dong
– Uncle Boonmee Who Can Recall His Past Lives (2010) A. Weerasethakul
– A Separation (2011) Asghar Farhadi
– Goodbye First Love (2011) Mia Hansen-Love
– Neighbouring Sounds (2012) Kleber Mendonça Filho
– The Turin Horse (2012) Béla Tarr
– Tabu (2012) Miguel Gomes
– Ida (2013) Pawel Pawlikowski
– Leviathan (2014) Andrey Zvyagintsev

E, grazie a Dio, la Grande Bellezza non c’è. E neppure la Vie d’Adèle, se è per quello.

concludo il siparietto parafrasando Howard Beale “Il web è la più spaventosa, maledettissima forza di questo mondo senza Dio, e poveri noi, se cadesse nelle mani degli uomini sbagliati”

e, quindi, poveri noi.

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