I rumori della natura
La poesia dei rumori della natura secondo Naomi Kawase
Nella prima scena si assiste alla morte di un bianco capretto, ucciso con un rasoio che gli recide il collo: è quasi una immagine sacrificale ed oscura che però in seguito rivedremo nuovamente e che vuole essere la materializzazione della morte; poi alcuni minuti di immagini marine: onde gigantesche, cielo livido, vento furente , spiaggie percosse dalla furia del mare, una natura drammatica e potente come sa essere quando da libero sfogo alla sua forza incommensurabile.
La natura impregna Still the Water come quasi tutti i lavori di Naomi Kawase; il tema, poetico e filosofico del rapporto dell’uomo con una natura viva e presente che assiste allo svolgersi della vita umana interagendo e inglobando è il nocciolo centrale del film, all’interno del quale le esistenza di alcuni personaggi trovano il loro palcoscenico più coinvolgente.
Due famiglie che vivono sull’isola messe quasi a confronto: da un lato quella disgregata dal divorzio con madre e figlio sedicenne che non riesce a metabolizzare il trauma e che mostra ostilità palese verso la madre; dall’altra la famiglia in cui regna una armonia spirituale nonostante la madre sia prossima alla morte per malattia; anche qui c’è una sedicenne che stenta a trovare una ragione che le faccia accettare la fine imminente della donna che da parte sua trova conforto e lo regala ai suoi famigliari grazie alle sue doti da sciamana.
In entrambe le famiglie sono i due giovani il fulcro della storia: tra i due nasce un quasi ovvio rapporto di amore sebbene soprattutto il ragazzo appaia restio a donarsi, entrambi sono alla ricerca di una strada che li faccia affacciare al mondo che conta con la giusta tempra e il divorzio da un lato e la morte dall’altra sono banchi di prova efficaci.
Still the Water (2014) | |
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Rating: 6.7/10 (3,104 votes) Director: Naomi Kawase Writer: Naomi Kawase Stars: Nijirô Murakami, Junko Abe, Miyuki Matsuda Runtime: 121 min Rated: Not Rated Genre: Drama, Romance Released: 26 Jul 2014 |
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Plot: On a subtropical island, a teenage couple deal with the interwoven cycle of life, death and love. |
Il richiamo continuo alla natura attraverso una quasi onnipresenza dell’acqua, alberi giganteschi, fronde che stormiscono percosse dal vento, nuvole, sole e luna si insinuano fino ad avvolgere il racconto e il tema della pacificazione con lo spirito della natura è più volte, in alcune circostanze quasi pedantemente, ribadito dalla regista che tiene in mano le esilissime redini del racconto con la consueta bravura: vivi in armonia con quanto ti circonda e la tua esistenza non potrà che giovarsene.
Dove Still the Water lascia qualche dubbio è proprio in una malcelata ricercatezza poetica un po’ ovvia ed affettata che si traduce in alcuni momenti in cui il fluire delle immagini e del racconto, di per sè già molto poco strutturato e sottilissimo, si appesantisce molto.
Dal punto di vista tecnico Naomi Kawase ha poco da imparare da chiunque e in questo lavoro lo ribadisce in maniera inequivocabile, i temi a lei particolarmente cari( la morte, la compenetrazione con il mondo esterno, il dolore) sono evidenti da subito e la sua filosofia naturalistica, scevra da implicazioni religiose e teologiche alla Malick, è fin troppo ben enunciata: nonostante ciò a Still the Water manca qualcosa che lo renda davvero lavoro indimenticabile