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Ma non chiamatelo clistere: Forrest Gump

di il 04/01/2015
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IL MIO VOTO


AFORISMA
 

Forrest Gump è un enteroclisma

 

L’enteroclisma è una pratica medica che consiste nell’immettere, tramite un beccuccio, della soluzione acquosa nell’intestino in modo da evacuarne i rifiuti presenti nel tratto finale. Il flusso deve essere lento e lungo per consentire un corretto lavaggio delle anse e la soluzione può contenere delle sostanze rinfrescanti o essenze naturali in modo da semplificare l’accettazione della procedura. Infatti, nonostante una certa spiacevolezza della pratica dell’enteroclisma, il risultato è di dare una notevole sensazione di benessere (cfr. Wikipedia).

Forrest Gump è un enteroclisma. E’ un film che sinceramente nessuno di noi vuol rivedere, sebbene tutti lo abbiamo visto una volta nella vita. Per intenderci, all’ultimo passaggio televisivo, “Chi l’ha visto?” e la “Carica dei 102” hanno avuto molti più ascolti. E allora come mai, in tutti i siti specializzati, l’opinione del pubblico è sempre eccellente? Se ognuno di quei recensori da cinque stelle l’avesse guardato in TV, almeno gli ascolti della carica dei 102 si sarebbero fatti. Come mai dire “Forrest Gump è un film mediocre” provoca una reazione anche tra le curve degli ultrà durante i derby? (- mediocre è bene o male? – insomma, abbastanza male. E giù botte).
La realtà è che sappiamo che rivederlo sarebbe in qualche modo spiacevole, anche se il regista ha inserito nella narrazione quelle sostanze rinfrescanti fatte di umorismo innocente e quelle essenze naturali fatte di superficiale commozione. No, quel beccuccio chiamato trama ci infastidisce. Sappiamo anche che Forrest Gump ha un solo scopo, è una freccia scoccata con precisione verso un preciso bersaglio: dare una notevole sensazione di benessere. Come l’enteroclisma.

Forrest Gump ci purifica dalle scorie dell’intolleranza latente nei confronti del diverso lasciandoci credere che sì, anche il diverso e lo svantaggiato hanno le loro chances di realizzare il sogno americano. Noi vogliamo gridare “Corri Forrest, corri!” e non fermare i bulli perché ci piace pensare che anche il nostro Forrest possa liberarsi di scomode protesi e possa correre lontano per mesi, verso un radioso futuro. Se volete questo tipo di favola, ma raccontata bene, guardate e fate guardare ai vostri figli Alla ricerca di Nemo. Nemo è più uomo di Forrest Gump. Il regista dell’enteroclisma è Robert Zemeckis, meglio noto come il regista di uno dei film più brutti della storia: Contact. La regia è davvero impeccabile: trama e direzione fanno di Forrest Gump il candidato ideale per l’Academy che, infatti, dopo essersi purificata ed aver provato una notevole sensazione di benessere, regala a Zemeckis l’ambita statuetta. Questo dovrebbe essere il pezzo buono della recensione, ma non vorrei lasciarvi troppo purificati. Infatti, uno degli altri registi candidati al medesimo premio era Tarantino, con Pulp Fiction. Capiamoci: Forrest Gump. Pulp Fiction. Ora mi rendo conto che, in sostanza, Pulp Fiction ha raccolto i rifiuti che l’Academy aveva espulso dopo la visione di Forrest Gump e glieli ha infilati nuovamente nel retto, ma chi vi scrive pensa che questa non sia una buona ragione per preferire il lavoro di Zameckis a quello di Tarantino. Ah, e la parola “enteroclisma” è molto meglio di “clistere”: usatela.

Forrest Gump (1994)
Forrest Gump poster Rating: 8.8/10 (2,314,429 votes)
Director: Robert Zemeckis
Writer: Winston Groom, Eric Roth
Stars: Tom Hanks, Robin Wright, Gary Sinise
Runtime: 142 min
Rated: PG-13
Genre: Drama, Romance
Released: 06 Jul 1994
Plot: The history of the United States from the 1950s to the '70s unfolds from the perspective of an Alabama man with an IQ of 75, who yearns to be reunited with his childhood sweetheart.
commenti
 
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  • Andrea Albarelli
    04/01/2015 at 19:40

    Grazie Andrea, mi hai rinfrescato…
    si accettano richieste ? Una recensione del Pinocchio di Benigni mi migliorerebbe la giornata…

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  • tanaka
    05/01/2015 at 14:18

    Forrest Gump è un film mediocre (nel senso di abbastanza male)!
    La Cricchetta serve anche a infrangere tabù.
    Approfittiamone.
    “Il Signore degli Anelli è una palla!” Ah!

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