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#FEFF26 – Becky and Badette di Jun Robles Lana – Istruzioni per l’uso

di il 12/04/2024
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Becky and Badette, in programmazione mercoledì 1° maggio al Far East Film Festival, è una deliziosa commedia sull’amicizia, la delicatezza dei sentimenti e la lotta per il successo, farcita di musica, colori pastello, innocenti volgarità e di una comicità irresistibile.

Merito delle due perfette protagoniste Eugene Domingo e Pokwang, amiche anche nella vita reale, ma merito anche del regista e sceneggiatore Jun Robles Lana, il cui controllo dei difficili tempi della commedia non ha impedito alla regia di essere anche curatissima e fantasiosa.

La trama è intessuta di citazioni cinematografiche e riferimenti culturali che, per un pubblico non filippino, potrebbero non essere di facile  comprensione.

La  Cricchetta del Cinemino, in esclusiva per i suoi affezionati lettori, è volata lo scorso inverno nelle Filippine per vedere il film in anteprima insieme a un gruppo di antropologi culturali locali. Grazie al loro contributo abbiamo stilato un piccolo manuale di istruzioni, sicuramente non esaustivo, ma che, forse, contribuirà a farvi godere meglio la commedia più esilarante del Festival.

Eccolo.

  1. Becky e Badette guardano e citano in continuazione i film di “Ate V”, Vilma Santos (la più famosa diva del cinema, insieme a Nora Aunor) di cui sono fanatiche ammiratrici. La pratica di memorizzare e usare frasi o dialoghi dei film più famosi degli anni ’70 e ’80 è molto comune, nelle Filippine. Il perfido manager di Moira Dela Torre cita una celeberrima scena di Bituing Walang Ningning  (A Star Without Shine) che ogni filippino conosce a memoria. Nella scena seguente, quando Becky e Badette si incontrano per strada, il loro dialogo finale è tratto da: Bukas Luluhod ang mga Tala (Tomorrow the Stars Will Kneel)
  2. Nella canzone Finggah Lickin i sottotitoli in inglese traducono “that yummy part” quello che, invece, signica “persino il culo”. Non credo sarà tradotto così nei sottotitoli in italiano.
  3. Il protagonista maschile si chiama Pepe. Pepe è anche uno dei nomignoli con cui, nelle Filippine, è in uso chiamare affettuosamente la vagina delle bambine. C’è un momento di gioco di parole, nel film, che va completamente perso nei sottotitoli.
  4. La scena del pettine. Pettinarsi i lunghi capelli neri è l’icona della virginale bellezza femminile. Chi si sente innamorata, giovane, desiderata e bella potrebbe anche eccedere leggermente nell’immedesimarsi con lo stereotipo.
  5. La cantante Moira Dela Torre, il cantante Ice Seguerra, e la regista Sigrid Andrea Bernardo interpretano loro stessi.
  6. Per qualche misteriosa ragione, i filippini,  tra tutti i Paesi della vecchia Europa, sognano di visitare la Svizzera.
  7. Se, quando Becky canta Bigla-bigla sulla spiaggia, sentirete delle risate, vorrà dire che ci sono filippini in sala. A noi non dice niente ma loro vi riconoscono uno stile artificioso da “cantante arrivata” alla Jessa Zaragoza.
  8. Durante la canzone finale si dice che Bona ha aperto un gay bar dove servono carne alla griglia e lo ha chiamato Romantic Bad Boy. Una delle catene più famose di ristoranti con menù a base di carne, nelle Filippine, si chiama Romantic Baboy, che significa “Maiale romantico”.

C’è anche un esplicito rifacimento della famosa scena del film Triangle of Sadness con Dolly De Leon. Tutti i nostri coltissimi lettori la riconosceranno.

E adesso che siete edotti a dovere, tutti a Udine il primo maggio, ad onorare l’ascesa e la caduta di due gloriose donne delle pulizie. Altro che i concertoni!

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