Angolo del tanaka
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L’orecchio lungo del Tanaka: The Neon Demon di Nicolas Winding Refn

di il 21/06/2016
Dettagli
 
MI PIACE

Abbey Lee

NON MI PIACE

L'assenza di storia
La sceneggiatura
Le simmetrie stucchevoli
I dialoghi idioti
L'assenza del film

Editor Rating
IL MIO VOTO


AFORISMA
 

Beauty isn't everything. It's the only thing (Fashion Designer)

 

Hollywood, California.

Ambulatorio del Dott. Gary Solomon, psicologo, autore di The Motion Picture Prescription e Reel Therapy.
Paziente: Nicolas Winding Refn, regista.

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Gary: Accomodati Nick.
Nick: Sul lettino Gary?
Gary: No, non serve in questo caso. Allora, come ti senti?
Nick: Meglio, molto meglio, grazie. La tua idea di fare un film per risolvere le mie frustrazioni domestiche è stata grandiosa. Il film è una merda ma tanto a Cannes si mangiano tutto.
Gary: L’ho visto. Concordo sul fatto che sia una merda ma è davvero impressionante il processo di elaborazione emozionale che hai intrapreso.
Nick: Davvero?! Io non me ne sono reso ben conto. Ho solo scritto il soggetto e girato nei miei momenti peggiori, come suggerito. Cosa ci hai visto di interessante?
Gary: Beh, Nick, è evidente che la lesbica sia tu e che Jesse, la minorenne protagonista, sia quella biondacciona mascellona di tua moglie Liz.

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Nick:?
Gary: Ma sì, dai. Mi hai detto tu che a casa sei lo zerbino di tua moglie, che è il ruolo poi per il quale si offre la lesbica all’inizio: l’amica su cui puoi contare per tutto.
Nick: Quindi io amerei mia moglie come una lesbica?
Gary: Ovvio, ne avevamo già parlato. E’ per quello che ti zerbina. Ti poni in modo succube e lei poi ti disprezza.
Nick: (Scende una lacrima): Lo so… E poi mi tocca implorarla per avere un po’ di sesso…
Gary: Beh, Mr. Refn, non puoi dire di non esserti preso la tua rivincita, con questo film.
Nick: Adesso che me lo dici, in effetti, quando la lesbica uccide Jesse mi sono sentito subito bene.
Gary: Ehm… Non l’hai solo uccisa. L’hai mangiata…
Nick: (Sorride un po’ follemente) Sì, mi sembrava un’idea carina. Perché, che c’è che non va?
Gary: Niente. Tutto bene. E’ solo un film. Ma a te, come alle tre donne (che sono sempre te, lo capisci, vero, Nick?) non basta eliminare la causa della frustrazione. Voi volete mangiare, e quindi incorporare (come in un’eucarestia catartica) ciò che lei rappresenta e che non avete: la bellezza.
Nick: Perché, ti sembro brutto?
Gary: Non scherziamo, su. Questo è un luogo di sincerità. Lo specchio ce l’hai, no? Non ti vedi? Hai l’incarnato di un maiale, la testa che sembra quella di un piccione, con quel collo che si fonde col mento.
Nick: (Con uno sguardo timido e infantile) Non sei gentile…

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Gary: A volte devo essere brutale. La mangiate, dicevamo, per trasformarvi in quello che non siete. Ma qui, con un simbolismo che sarebbe piaciuto molto a Freud, le tue tre parti si differenziano. Il tuo Io, la lesbica, si sacrifica alla luna, cioè riconosce la sua sottomissione al potere del femminino. Il super-Io, non accetta la colpa e la rigetta, così come il proprio ruolo, vomitando, guarda caso, proprio quell’occhio che è la sua più comune rappresentazione. L’Es selvaggio, impersonato dalla sensuale e nel contempo algida modella Abbey Lee (forse l’unica ragione per vedersi il film), se lo rimangia, come a dire che il processo di guarigione è terminato: hai ucciso quella parte di te che si faceva frustrare da tua moglie, ti sei sbarazzato del senso di colpa per le tue intenzioni aggressive e ora sei libero e pronto per tornare alla vita e nel mondo. Lo riconosci, Nick?
Nick: (Si alza) Gary, sei un genio (lo bacia). Mi hai salvato! Come potrò mai ringraziarti?
Gary: Beh, intanto comincia a pagarmi un po’ di sedute, che la segretaria mi dice che ne hai saltate parecchie. Poi fammi un po’ di pubblicità. Magari, se me lo mandi, sistemo anche i problemi di Cronenberg, che non fa un film decente da anni.
Nick: Lo chiamo e gli racconto tutto.
Gary: Sì ma digli che con lui niente film catartico, di merde ne ha già fatte abbastanza.

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Nick: Scusa Gary, ancora una domanda.
Gary: Spara.
Nick: Ma il personaggio di Keanu Reeves, come lo interpreti?
Gary: Pensavo ti fosse ormai chiaro: Hank è il maschio alfa che tu non sei e che temi. Per questo ti sei preso un attore omosessuale, si dice,  per interpretarlo…
Nick: Sei davvero un genio, Gary.
Gary: Puoi dirlo forte, Nick.

(Si abbracciano)

Gary: Ah, un’ultima cosa Nick.
Nick: Dimmi,  Gary.
Gary: Fammi un piacere: basta con quel cazzo di paranoiche simmetrie, per amor di Kubrick!

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