L’ANTICAMERA
Un ambiente rassicurante, una scritta di benvenuto, non è stato poi così difficile, ecco vediamo, qui ci sono delle scelte da fare.
Vuoi prenotare i film delle sale Grande, Darsena, Giardino, Palabiennale e Corinto? Clicca qui——> Incontri il Druido (vedi sotto)
Vuoi prenotare i film della sale Casinò, Volpi, Pasinetti? Clicca qui——> Incontri il Cultista,(vedi più sotto)
IL DRUIDO
Ti si para di fronte il Druido, un menu con potenti abilità di elusione che con fare mellifluo ti suggerisce di selezionare delle date tra quelle disponibili, lo fai, e compaiono i titoli, ma non quelli accessibili al tuo accredito, bensì a tutti i tipi di accredito, senza orario visibile, senza che siano ordinati per orario né per giorno, senza descrizione dell’opera, dunque ti munisci di programma orario e lo tieni a destra, apri la descrizione delle opere e la metti in un’altra scheda. Il Druido inoltre, ha il potere di togliere e rimettere i film in base alla disponibilità, e ti guarda mentre annaspi prenotando solo i film che non volevi, solo perché erano gli unici disponibili rimasti in quel momento.
Il mio accredito Cinema è troppo debole contro il Druido, praticamente non ho speranze, si narra che anche l’accredito stampa se la vede dura al suo cospetto.
IL CULTISTA
Il menu Cultista ha un altro approccio, se il Druido è determinato nello schiacciarti, il Cultista ti stritola lentamente, si accosta cordiale, ti mostra subito dei titoli, ti dice guarda questo e poi c’è anche questo hai visto? Guarda ho addirittura dei filtri carinissimi che possono permetterti di ordinarli per data in ordine cronologico. Stai all’erta, perché questo è ancora peggio del primo: Se vuoi vedere a che ora comincia il film devi entrare nella prima fase di acquisto e poi tornare alla schermata precedente. Niente descrizioni, e, a differenza del druido, il cultista ti fa credere di potere accedere ad un film perché ti mostra la scritta: “tutti gli accrediti”, quindi clicchi, ma nel 90% dei casi il tuo accredito non avrà più posti disponibili. Hai trovato un posto? Bravo! Ora inserisci il codice di accredito, ma non ero già collegato con il mio accredito? No, sei stato trasportato in un’altra dimensione e in questo regno le regole di prima non valgono più, devi inserirlo nuovamente, recupera il codice, inseriscilo, e prega gli Dei.
ANTRO DELLE PRENOTAZIONI
Vuoi vedere quali film hai prenotato?
Puoi visualizzare il praticissimo “Antro delle prenotazioni” di Vivaticket. Ma come hai già intuito, Druido e Cultista non si amano, nessuno dei due vuole far sapere che carte ha in mano l’altro, quindi se stai guardando le prenotazioni del Druido, non puoi guardare le prenotazioni del Cultista e viceversa. Per incrociare le prenotazioni devi per forza utilizzare un foglio di carta o il tuo programma cartaceo, programma che nell’infopoint fingono di non avere perché siamo nell’anno della neutralità carbonica.
Vuoi cancellare? per il Druido bisogna entrare nelle prenotazioni e cliccare sul bidoncino. Il Cultista invece ha stabilito che bisogna inviare una mail ad un indirizzo reperibile solo tramite superamento prova di coraggio (almeno 6 con dado da 10).
THE EXPERIENCE
Una volta superato il momento delle prenotazioni, ci si mette in viaggio.
La mia scarsa dimestichezza con la concezione veneziana dello spazio mi ha portato a scegliere un camping relativamente vicino, in linea d’aria, al Lido. Devo solo prendere la macchina, guidare 15 minuti, prendere un autobus, starci venti minuti, prendere un vaporetto, starci 40 minuti, ed infine prendere un altro autobus per starci dieci minuti. Questo viaggio me lo immagino rappresentato con una serie di inquadrature silenziose, come nei film di Ken Loach quando mostrano l’operaia di mezza età che si reca al lavoro, ammassata nella calca, che fissa un punto in silenzio.
L’arrivo al Lido invece, è sicuramente un momento alla Dolan, tipo Lawrence Anyways, una volta giunti alla mostra tutto si colora, ma sono stressato, e non ho voglia di pailettes, mi ci vuole un bel film che mi ripaghi e mi faccia cominciare bene la giornata.
Ma il bel film non arriva,
speriamo nel secondo allora,
ma il secondo è peggio del primo, anzi a posteriori ti rendi conto che forse il primo non era così male,
riponi le tue speranze nel terzo, anche perché non puoi permetterti di vederne di più considerato quanto ci vuole a tornare a casa,
e il terzo, puntualmente, è quello che fa più schifo di tutti.
I primi giorni va così, lentamente mi rassegno, mi godo la bellissima atmosfera, mi accontento di quel che passa il convento.
RANCORE
Ed ogni giorno trovo un nuovo pretesto per covare rancore verso me stesso.
Fanculo a me, che non ho studiato la situazione né il programma ed ho affittato una casa mobile troppo lontana dal Lido.
Fanculo a me, che non ho controllato agli orari strategici la disponibilità di posto, e quando trovavo posti liberi poi non li prenotavo perché “non sarei riuscito a tornare a casa”
Fanculo a me, che ho adottato uno spirito vacanziero un po’ troppo frivolo e non sono disposto ad arrivare a casa alle due di notte o a svegliarmi alle 5 tutti i giorni.
Fanculo a me, che su nove giorni decido di spenderne due per visitare la Biennale ed uno per stare nella piscina del campeggio
Ma non me ne andrò di qui senza aver visto almeno un bel film, e se l’ultima proiezione rimasta è alle otto del mattino e ciò significa che mi devo svegliare alle 5 del mattino cosi sia.
Mi sono perso The Whale, d’accordo.
Mi sono perso Banshees of Insherin, Ok.
Mi sono perso il film di Inarritu, benissimo.
Mi sono perso White Noise e so già che mi perderò Saint Omer,
Però ho visto Lobo e Cao, cazzo, probabilmente il film più inutile di tutta la mostra, e quello, fuori da qui, non lo troveremo da nessuna parte.
Ma per Giovedì ho fatto un colpaccio, sono riuscito a prenotare “The Son” di Florian Zeller, alle 8 del mattino, subito dopo ho inanellato altri tre film che sembrano promettenti. Sveglia alle cinque e mezzo, arrivo al Lido alle sette e mezzo. Cascasse il mondo.
Giovedì sarà l’ultima mia grande chance prima di andarmene, sarebbe bello vedere quattro film sublimi nella mia ultima giornata piena di permanenza alla Mostra, nulla vieta che ciò accada, e nulla mi vieta di sperare.