Esci dalla sala ed il cervello rutta un’idea. Scariche elettriche sinaptiche, mica pensieri, probabilmente utili solo alla manutenzione fisiologica dei neuroni. Capita a tutti e non se ne può fare a meno.
In attesa dei racconti completi ecco i giudizi di prima istanza da Berlino:
- Angelica di Liechtenstein jr., figlio del padre della pop art: “I figli della gente che vale, non valgono un cazzo” (Dario Fo)
- K di Emyr ap Richard, Darhad Erdenibulag Un castello di Kafka mongolo. Quieto e non colto.Utile per riposare
- Cheol wong gi haeng di Kim Dae -hwan. Panni sporchi in famiglia coreana. Hanno ancora senso film così?
- Ode to My Father di Yoon Je-Kyun Anche la Corea del Sud ha il suo Forrset Gump
- Ototo di Kon Ichikawa – 1960. Commedia classica ed elegante per una retrospettiva giapponese di lusso
- I am Michael di Justin Kelly. Storia di uno stupido gay che diventa uno stupido pastore cristiano. Incolore, come gli stupidi
- Mr. Holmes di C.Burwell. Holmes pretesto di una storia piena di buoni sentimenti nonno/nipote. Edificante
- El club di P. Larrain Storia di straordinaria violenza e dosata ironia. Avvincente e perfetto. Grazie!
- Als Wir Traeumten di A. Dresen. Giovani sbandati della DDR. Dal libro al film. Televisivo con bravi attori
- Body di Malgorzata Szumowska. Si ride e si piange. Si può chiedere di più?
- Pod electricheskimi oblakami,di A. German jr Malinconico straniamento nella Russia post-globalizzata:ostico/originale
- Cinquanta sfumature di grigio: Finito l’effetto del vodka tonic non mi ha più nemmeno fatto ridere. L’emblema dell’ignoranza