The Trust (2016) | |
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Rating: 5.5/10 (21,024 votes) Director: Alex Brewer, Benjamin Brewer Writer: Adam Hirsch, Benjamin Brewer Stars: Nicolas Cage, Elijah Wood, Sky Ferreira Runtime: 92 min Rated: R Genre: Action, Crime, Mystery Released: 13 May 2016 |
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Plot: A pair of cops investigating a drug invasion stumble upon a mysterious bank vault. |
Nel mezzo dell’anticiclone di quest’estate in campagna, trascinato dall’alta pressione verso quell’improbabile e affascinantissimo Re Mida del cinema che risponde al nome di Nicolas Cage, ho voluto completare la filmografia di Benjamin Brewer, un regista semi-sconosciuto, scialbo, trascurabile e poco talentuoso che prova a coprire le sue lacune giocandosi le carte:
- di una buona fotografia,
- di attori che da soli reggono sulle spalle le uniche qualità dei suoi film mediocri,
- del non detto.
Certo, lo sanno tutti che stare zitti è molto meglio di dire fesserie rovinandosi la reputazione, lavorare per sottrazione è già di per sè l’idea, checché se ne dica, di uno a posto con la testa, ma il fatto che qualcuno l’abbia scambiato per un artista donandogli la possibilità di un secondo film dopo questo tiepido brodo riscaldato, dipinge un dettaglio scuro nel quadro desolante della cinematografia americana.
Questo film ci insegna che La banda del buco è uno di quei generi cinematografici che non muore mai. Viene portato in auge con curiosa sistematicità, e mica perché ci sia ancora qualcosa da dire o angoli remoti da illuminare, macché, è stato esplorato abbondantemente. Semplicemente, come la Moda o le spider FIAT che escono puntualmente ogni vent’anni, si ripete ciclicamente senza mai suscitare scalpore o eccitare i più. Un’ossessione? Forse. Un fioretto, più probabile. Mi domando se non sia il caso di mettere il genere in soffitta per sempre, anche solo a scopo scientifico: il pubblico, una volta privato di quel piatto dal menù, soffrirebbe la sua mancanza? A Nature l’ardita riposta.
“Mi si nota di più se vengo e me ne sto in disparte o se non vengo per niente?”
Un vecchio poliziotto corrotto, goffo e senza scrupoli ne convince un altro più giovane, ingenuo e bravo a interpretare Frodo Baggins nel Signore degli Anelli, a rapinare dei malavitosi per poi partire per le Bahamas. Un trapano enorme, un paio di pistole fumanti a tirare il freno a mano sulla commedia e tante decisioni sbagliate urlate all’orecchio dei personaggi dal regista: non mi pare ci sia altro da dire sulla trama.
Immagino che al regista piacesse l’idea che il film ricordasse il geniale mix tra commedia e thriller che ha dato vita alla serie capolavoro Breaking Bad, ne replica personaggi principali, contraddizioni e situazioni pungenti. E’ però talmente carente nella scrittura, nella trama e nello sciogliere i nodi della piccola matassa sbiadita, che l’opera può essere accostata più ragionevolmente ai film horror per teenager, dove i protagonisti eseguono loro malgrado azioni forzate, controproducenti e irrealistiche.
Caro Benji, se hai un’idea e vuoi portarla avanti solo per raggiungere forzatamente un risultato prestabilito devi avene il talento, altrimenti è meglio rinunciare. Fai come la Cricchetta, il più bel sito di recensioni al mondo, in cui si parte per scrivere di qualcosa senza mai fissare in anticipo un punto preciso d’arrivo, lasciando che le parole scorrano lente e seguano le curve sensuali della pelle liscia e delicata come la pesca dei redattori. Il terrore di essere banale dovrebbe togliere il sonno a chiunque si adoperi nella creazione artistica. Se sei rilassato non sei un regista.
Dopo la visione dei suoi due film, direi che quello del regista è un nome che si può archiviare per sempre. E’ tardi per i consigli, è tardi per diventare un cuor di leone o per rischiare di vederne un terzo. Fino a che riuscirà a far accettare ruoli a Nicolas Cage magari avrà ancora qualche produttore disposto a credergli sulla parola, ma dubito che basterà a rimpinguare la sua desolante e vuota pagina wiki:
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