Cake di Daniel Barnz
Il personaggio della domestica messicana
Il ricorso ai flashback/allucinazioni usati a casaccio
Questo film si mette al servizio dell’interprete principale (Jennifer Aniston). Il desiderio di cucirle addosso un personaggio che possa dimostrare quanto lei sia una valida attrice, viene stroncato da una piatta storia di redenzione, senza strati, e costruita su un piano narrativo di disarmante linearità. I primi momenti di tagliente sarcasmo dimostrato da Claire (appunto una Jennifer Aniston sfigurata), nonché l’apparentemente insormontabile dolore fisico, dovrebbero invitarci a provare empatia per la sofferenza di questa donna, che lenisce le sue ferite (fisiche ed emotive), con distacco affettivo, sesso occasionale e massicce dosi di calmanti. Ciononostante, queste premesse non bastano a farci immedesimare con l’elaborazione del lutto che viene presentata.
Ci sono solo buone intenzioni, ma il tutto sembra l’abbozzo di un qualcosa di poco riuscito. Intendiamoci: non ci sono motivi per detestare questo film, ma non ci sono neppure motivi per ricordarselo a fine visione.
La protagonista, mentre è sotto l’effetto di quelli che potrebbero essere oppiacei, dialoga con il fantasma di una beffarda madre suicida (che partecipava alla stessa terapia di gruppo), e sono appunto queste deliranti conversazioni la scusa che porta la sceneggiatura a delineare la campana del riscatto. Non è ben chiaro come l’altalena che porta Claire a essere sprezzante e tagliente, la porti altresì a essere fragile e vulnerabile.
La perdita dei propri figli è stata affrontata dal cinema più e più volte, con ottimi risultati (Rabbit Hole), buoni risultati (Mystic River), e scarsi risultati (Cake). Infine, non aiuta affatto che la macchina da presa sia incollata a Claire per 102 minuti.
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Cake (2014) | |
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Rating: 6.4/10 (39,054 votes) Director: Daniel Barnz Writer: Patrick Tobin Stars: Jennifer Aniston, Adriana Barraza, Anna Kendrick Runtime: 102 min Rated: R Genre: Drama Released: 23 Jan 2015 |
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Plot: The acerbic, hilarious Claire Bennett becomes fascinated by the suicide of a woman in her chronic pain support group. As she uncovers the details of Nina's suicide and develops a poignant relationship with Nina's husband, she also... |