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#TFF35 – #Kuso di Flying Lotus

di il 04/12/2017
 

Kuso è stato il pubblicizzatissimo film d’apertura della notte horror del Torino Film Festival 2017 ma, diciamolo subito, un horror non è.
Regia di Flying Lotus, potentissimo DJ e produttore musicale che si diletta per la prima volta nel cinema, con un risultato che ha creato non poche reazioni durante la visione e chiacchiericci nei giorni a seguire.
La fama del film ne ha preceduto la programmazione, girava voce che fosse il film più disgustoso della storia del cinema e, a parte gli slogan, sicuramente il desiderio di stupire e schifare è una delle principali intenzioni del musicista. Credo che volesse creare una sorta di Freaks del anni Duemila ma, se così fosse, direi che la cosa che non gli è riuscita.
E’ un’opera che non saprei come valutare, mi trovo d’accordo con chi gli dà una stelletta dicendo che è una porcheria, che la provocazione non ha avuto successo o che non disgusta quanto il regista avrebbe voluto ma allo stesso tempo trovo argomenti condivisibili anche con chi lo ha amato.

E’ un film diviso ad episodi ma non ho percepito alcun legame tra di loro, ho visto solo chili di merda, litri di sperma, caraffe di pus ed escrescenze a volontà. E già qua nascono le mie prime perplessità: se la storia raccontata è un modo per descrivere il futuro, perché usare soltanto agenti tesi a stupire/schifare? Perché in ogni episodio deve esserci un coprofago oppure qualcuno che defeca addosso a qualcun altro?
Le diverse parti del film non iniziano nè finiscono, si intersecano per l’intera durata della pellicola intervallate da video (taluni molto belli) con intermezzi musicali (stiamo comunque parlando di un musicista/regista).
Accanto a tante cose che non vanno, ci sono però caratteristiche che potrebbero dargli un successo underground: frasi e scene cult da imparare a memoria, canzoncine e volgarità varie.
Sicuramente la parte che mi è piaciuta maggiormente è quella del brufolo parlante nato nel collo di una ragazza che, per ingraziarsi il ragazzo di lei che voleva schiacciarlo, gli fa un pompino. Un po’ come le soubrette televisive coi produttori.
E’ un film da vedere con un gruppo di amici in una serata scazzata, è lo stesso gusto dell’esagerazione, tanto caro al regista, a chiederlo: quale miglior momento per godere della scena delle emorroidi trasformate in granchio che sputano un liquido che guarisce l’uomo che aveva sviluppato una fobia per le tette?
Non so se mi è piaciuto, certo averlo visto in piena notte in una sala stracolma di gente, in un clima da stadio, con risate, battute e incitamenti, ha contribuito non poco a farmi divertire.
Lo consiglio, anche solo per odiarlo o dire che è una porcheria, ma credo sia interessante vederlo per crearsi una propria opinione.

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