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#Venezia73 – Flash di memoria random della 73ma Mostra del cinema di Venezia

di il 26/09/2016
 

Posso bearmi poco di aver individuato antecedentemente il film vincitore del Festival (The woman who left), perchè l’avevano fatto almeno altri cento siti. E’ stato un segnale positivo, quello di premiare un film che probabilmente avrà vita esigua nelle sale. Ho letto che sia Vanzina che L’Avvenire la pensano diversamente, proprio perché troppo lungo non doveva vincere. Pazienza.

Nei bar immediatamente attigui alle sale più importanti non fanno lo spritz col Cynar e la considero una grave mancanza.

La sala nuova (denominata Giardino, un po’ tristemente) è stata un successo; ha dato la possibilità soprattutto ai residenti di vedere economicamente (3 euro al biglietto e talvolta anche gratis) film partecipanti alla rassegna. Il riverbero rosso all’interno dava vagamente fastidio ma da fuori un bel colpo d’occhio.

Natalie Portman è stata la vera diva di questa edizione.

Vedere Are we cats col collega dopo tre vodka tonic (suoi) ha reso il film memorabile; quei commenti aggiunti alla già strana trama del film hanno reso il pomeriggio indimenticabile.

Il film più commovente è stato il documentario su Nick Cave One more time with feeling. Uscito emozionato e vagamente devastato.

In coda, in attesa per entrare in sala, la maggior parte delle persone indicava come personale favorito alla vittoria El Ciudadano illustre, il film più applaudito a cui abbia partecipato.

L’altro collega che con precisione certosina ogni mattina compilava il programma di visioni per la giornata perfetto, che puntualmente abbiamo disatteso, seguendo ogni minimo consiglio su un film fuori lista.

Il cinema italiano continua a non riprendersi da uno stato di catalessi.

D’accordissimo sulla premiazione di Heartstone come Queer Lion.

Antony Perkins, nel restaurato Pretty poison, è l’uomo più bello apparso negli schermi in questa edizione. In barba a Gosling e Fassbender.

La più grande delusione è stata Ana Lily Amirpour, regista di uno dei miei film preferiti degli ultimi tre anni, A girl walks alone at home at night. Ho trovato The Bad Batch molto confuso e incompleto, bellissime immagini per una storia che non mi ha convinto per niente, poco originale e vecchiotta.

La programmazione di The Net di Kim Ki Duk è stata ridicola: salette minuscole con un centinaio di persone che non riuscivano ad entrare, quando in Sala Darsena venivano trasmessi film in cui rimanevano 400 posti liberi.

Mettere i voti appena finito il film è un casino: col senno di poi almeno un terzo li cambierei.

La mia più grossa sorpresa sono state le tonnellate di applausi per Frantz di Francois Ozon, che ho trovato di una pesantezza indicibile.

Credo di non aver ben capito il film di Tom Ford Nocturnal Animals: ha ricevuto moltissime critiche positive (e un premio importante), mentre io l’ho percepito come un film a metà, troppo senso estetico e mancanza di coraggio nel farlo un film cattivo fino alla fine, abbandonandosi in una più rassicurante (banale) trama.

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